Il Movimento per la Vita ha accolto con gioia e con rispetto silenzioso la notizia del bambino trovato nella Culla Per la Vita presso l’Ospedale Mangiagalli di Milano.
Da anni, il MPVI si impegna affinché ogni città abbia una di queste strutture, che possono salvare davvero la vita di bambini che la mamma non si sente o non può tenere con sé.
“Se non ci fosse stata quella culla ad aprire simbolicamente le braccia della società, forse la sorte di Enea sarebbe stata tragicamente diversa” commenta la Presidente del MPVI Marina Casini Bandini. “Non è stato dunque “abbandono” il gesto della madre del neonato, ma “affidamento”; non “rifiuto”, ma fiducia nella solidarietà di altri e richiesta di protezione e cura. Le culle sono una benedizione perché, a prescindere dal numero dei bimbi salvati, dicono che si può passare dalla solitudine alla condivisione, dalla disperazione alla speranza”.
Il MPV prende le distanze dalle troppi commenti intorno alla vicenda del piccolo Enea e dalla inappropriata richiesta di ripensamento da parte della sua mamma.
Nella discrezione che lo caratterizza, oggi, il MPV accoglie la mamma di Enea e la sua decisione, nella gratitudine per il coraggio dimostrato nel mettere al mondo la vita che portava in grembo, nonostante le probabili avversità che si è trovata a vivere e ad affrontare.
Dal 1993 ad oggi in oltre 64 Culle per la Vita sparse nel territorio Italiano sono stati accolti 13 bambini. Per maggiori informazioni sulle culle in Italia, si può scaricare l’elenco aggiornato.